Come vincere alle scommesse: 1. Età media e calendario

Esponiamo dei suggerimenti per scommettere analizzando variabili alternative come l’età media delle squadre di calcio ed il loro fitto calendario.

Ciao a tutti! In questo articolo cercheremo di analizzare due possibili fattori spesso sottovalutati (o spesso completamente dimenticati) dallo scommettitore ma che a nostro parere incidono abbastanza nell’esito delle partite e dunque nel buon esito delle nostre scommesse settimanali. Nello specifico parliamo di età media e recupero fisico di una squadra dopo un match infrasettimanale di medio/alto livello.

In quest’articolo presente nel sito SPORTSBOOK24 possiamo consultare l’età media delle Squadre di Serie A 2010/2011 ed individuare quali siano le squadre più “anziane” del torneo; per esempio tra quest’ultime troviamo il Napoli che quest’anno è impegnato in Europa LEAGUE a quanto si dice con discrete ambizioni. Il nostro suggerimento è di tenere presente l’età media della squadra su cui vogliamo scommettere e del fitto calendario nella prima fase della stagione e nella parte finale della stessa (solo per le squadre che avanzeranno nelle coppe) interfacciando questi due dati ed analizzando il riscontro sul campo; siamo convinti infatti che gli impegni infrasettimanali specialmente del giovedi (e quindi relativi all’Europa LEAGUE, sempre più competitiva e sempre meno snobbata) andranno ad appesantire non poco le prestazioni fisiche di rose spesso non complete ed attrezzate che alla domenica dovranno fare i conti con cali di rendimento specialmente nelle fasi finali delle partite.

Ecco che per queste partite potremmo valutare di scommettere con queste squadre “stanche” su cali alla distanza clamorosi (vittoria nel primo tempo e sconfitta nel secondo) o sulle difficoltà di gesti
one e finalizzazione del gioco contro compagini fresche e brillanti.

Il consiglio è di analizzare qualche partita e creare una statistica prima di scommettere; in questo modo riusciremo a dare un peso a questi due fattori e a valutarne l’incidenza.

Stefano

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